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Prima
di parlare delle punterie idrauliche, sarà bene ricordare cosa sia
esattamente una punteria. Si
tratta precisamente di un organo della distribuzione, intendendosi
per "distribuzione" l'insieme di quegli organi che
comandano l'apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e di
scarico, permettendo così il passaggio della miscela
aria-carburante (o, nel caso di iniezione diretta, anche della sola
aria) e dei gas combusti. Il
moto alternato della valvola è ottenuto generalmente nel seguente
modo: una molla tiene la valvola in posizione di chiusura, mentre un
albero a camme (cioè, un albero dotato di "eccentrici" in
corrispondenza delle valvole) che ruota a velocità dimezzata
rispetto all'albero motore la spinge periodicamente verso l'interno
del cilindro permettendo l'ingresso o l'uscita dei gas, a seconda
della funzione della valvola (aspirazione o scarico). Nel
corso del tempo, sono stati pensati diversi schemi per trasmettere
il moto dall'albero a camme alle valvole. I più utilizzati sono però
tre: distribuzione ad albero a camme laterale con aste e bilancieri
(fig. 1), distribuzione ad albero a camme in testa con bilancieri
(fig. 2), distribuzione a comando diretto tra albero a camme e
valvole (fig. 3 e fig. 4).
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fig. 1 |
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fig. 2 |
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fig.
3 |
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fig. 4 |
In
tutti i casi, comunque, l'uso della punteria risulta fondamentale.
Essa, interponendosi tra l'albero a camme e la valvola, ha in
pratica due funzioni: la prima è quella di sopportare la spinta
dell'eccentrico (spinta che ha una forte componente laterale in
quanto è generata, nella distribuzione con aste e bilancieri e
nella distribuzione a comando diretto, dallo strisciamento tra la
camma e la punteria); la seconda è quella di regolare lo spazio
libero che resta tra camma e punteria quando la valvola è chiusa (è
questo il cosiddetto "gioco valvola", uno spazio libero
che viene previsto affinché a regime, una volta terminati i normali
assestamenti del periodo di riscaldamento, non accada che la valvola
risulti spinta anche durante la fase di chiusura, causando così uno
sfiato): a tale scopo si utilizzano registri a vite (di solito sui
bilancieri) o pastiglie calibrate che si frappongono tra albero a
camme e bicchierino della punteria. Fin qui lo schema fondamentale
della punteria tradizionale. Su
questo schema tradizionale si innesta il discorso sulle
"punterie idrauliche". Nate
negli anni Trenta, le punterie di questo tipo sfruttano la pressione
dell'olio nell'impianto di lubrificazione per recuperare
automaticamente il gioco delle valvole durante il funzionamento del
motore, limitando la rumorosità ed eliminando la necessità del
controllo periodico del gioco stesso, vantaggi, questi, che si
aggiungono alla garanzia di un'assoluta costanza della fasatura
della distribuzione, fattore fondamentale anche ai fini di un
contenimento delle emissioni inquinanti. Apparentemente,
le punterie idrauliche sono simili alle punterie del tipo
tradizionale, ma la grande differenza è all'interno del classico
"bicchierino" che (nelle punterie di tipo idraulico) funge
da serbatoio dell'olio.
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fig.
5 - (1) Vano immissione olio - (2) Valvolina di non ritorno -
(3) Canale immissione olio - (4) Camera di pressione - (5)
Cilindretto - (6) Pistoncino - (7) Molla principale - (8)
Stelo valvola |
Dentro
questo bicchierino è alloggiato un pistoncino che è a diretto
contatto con lo stelo della valvola e che scorre su un cilindretto
solidale con il bicchierino stesso. A
valvola chiusa, una molla interna al pistoncino spinge quest'ultimo
e il bicchierino sia contro la valvola che contro la camma, causando
in pratica un allungamento della dimensione della punteria stessa
fino a recuperare tutti i giochi esistenti durante la fase di riposo
della valvola, cioè - appunto - quando essa è chiusa (fig. 6);
ovviamente, la spinta di questa molla è di molto inferiore a quella
della molla di richiamo della valvola, la quale non viene disturbata
nella sua funzione che è quella di tenere la valvola in posizione
di chiusura.
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fig. 6 |
All'interno
del pistoncino c'è una piccola camera (cosiddetta "camera di
pressione") che, nel frattempo, si riempie d'olio attraverso
una valvolina sferica che si apre durante l'allungamento della
punteria (cioè, a valvola chiusa), per effetto della depressione
conseguente. Quando la camma
inizia a spingere sulla punteria, la valvolina sferica si chiude
impedendo l'afflusso dell'olio che, essendo incomprimibile,
trasmette la spinta della camma al pistoncino (fig. 7).
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fig. 7 |
A
sua volta, il pistoncino, non potendo arretrare (sempre a causa
dell'incomprimibilità dell'olio), trasmette la spinta alla valvola
che così si apre (fig. 8).
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fig. 8 |
Da
quanto detto sino ad ora, si può facilmente comprendere come sia
fondamentale che la camera di pressione del pistoncino sia sempre
piena d'olio. Ebbene, in alcune condizioni ciò può non avvenire (a
causa del fatto che trafilaggi d'olio, a motore fermo, possono anche
arrivare a svuotare parzialmente le punterie): questa situazione è
causa di giochi che si manifestano con una caratteristica rumorosità
simile ad un ticchettio, da non confondere però col normale
ticchettio degli iniettori. E'
proprio per garantire un funzionamento quanto più possibile
efficiente delle punterie che si cerca di progettarle in modo che il
rapporto tra la riserva d'olio all'interno del bicchierino e il
volume della camera di pressione sia il più alto possibile: la
punteria sarà così in condizione di poter lavorare regolarmente
anche in situazioni difficili (avviamento a freddo, marcia al minimo
col motore molto caldo, ripetuti avviamenti e spegnimenti del
motore). A questo scopo, utilissima è l'adozione di valvole di non
ritorno nella testata e nei canali di mandata dell'olio e la
presenza di fori di spurgo dell'aria che può raccogliersi nel
lubrificante e che lo rende parzialmente comprimibile (quindi,
inadeguato al suo compito all'interno della punteria). Abbiamo
appena accennato a situazioni difficili. Una
di queste è senz'altro quella dell'avviamento a freddo: il motore
è fermo da tempo e l'olio può essere trafilato all'esterno della
camera di pressione delle punterie; inoltre, alle temperature più
basse, il lubrificante scorre con maggiore difficoltà e così
possono anche passare alcuni secondi prima che le punterie vengano
nuovamente rifornite di olio. A tal riguardo, bisogna osservare che
i lubrificanti più fluidi a freddo (gli "0W30")
assicurano dei reali benefici solo con temperature di parecchi gradi
sotto lo zero. Altra situazione
difficile per le punterie idrauliche è quella che si presenta
quando il motore è molto caldo: al minimo, la pressione dell'olio
è bassa e al suo interno possono formarsi delle piccole bolle
d'aria (oltre il 5% del suo volume). A causa di ciò, il
lubrificante diventa comprimibile e la punteria va incontro ad un
leggero schiacciamento dando origine ad un gioco e,
conseguentemente, generando rumore. Una
terza situazione a rischio è data dai ripetuti avviamenti e
spegnimenti del motore (anche se in realtà si tratta di un caso
molto raro), situazione in cui le punterie si possono svuotare per
un po'. In tutte questi casi,
comunque, il ticchettio non dovrà durare troppo a lungo: se così
dovesse essere, invece, il problema sarà senz'altro dovuto a
difetti di fabbricazione o allo sporco che trascinato dall'olio può
insinuarsi tra la valvolina sferica e la sua sede all'interno del
pistoncino, compromettendo il funzionamento della punteria stessa.
In questa ipotesi, non resterà che procedere alla sostituzione
delle punterie idrauliche.
aprile 2003
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