Obiettivo: fare a meno delle valvole a
farfalla. Quando
nel 1999 tenne il suo discorso per il centenario della Fiat, Gianni
Agnelli concluse dicendo: "Avanti, noi siamo grandi
motoristi". Me lo sono ricordato quando ho iniziato ad
approfondire la mia conoscenza dell'ultimo brevetto di Fiat,
l'innovativo sistema battezzato Multiair,
messo a punto da FPT (Fiat Powertrain Technologies) e destinato ai vari
marchi del gruppo, Alfa Romeo in primis.
Ogni
motore ad Accensione Comandata (motori a benzina e motori alimentati
a metano o GPL) necessita, per il suo corretto funzionamento,
dell'immissione nei condotti d'aspirazione (o, nel caso di motori ad
iniezione diretta, direttamente nelle camere di combustione) di una miscela più o
meno magra (dove per magra si intende una miscela con più
aria e meno carburante) di aria e carburante, miscela che, fatta
detonare dalle candele, consente al propulsore di girare. Le
dosi delle due componenti - aria e carburante - possono variare a
seconda delle specifiche di progetto, oscillando al di sopra o al di
sotto del rapporto stechiometrico ideale, anche detto lambda=1
(pari a 14.7/1, cioè per la completa combustione di 1 Kg di benzina
sono necessari 14,7 Kg di aria): di questo particolare aspetto, cuorialfiati.com
si è gia occupato trattando, nel dicembre 2003, del motore Alfa
Romeo 2.0 JTS.
Ciò
che adesso importa sottolineare, invece, è che - al di là di
quali siano le proporzioni di aria e carburante di volta in volta
previste dalle specifiche di progetto - persiste sempre e comunque
l'esigenza di bruciare aria e carburante nelle dosi appunto stabilite.
In questo contesto, la potenza erogata dal propulsore viene
tradizionalmente regolata parzializzando la quantità di aria
aspirata attraverso l'impiego di una o più valvole a farfalla
(cosiddetti corpi farfallati), in vario modo comandate dal
pilota attraverso il pedale dell'acceleratore: più elevato sarà il
grado di apertura della valvola a farfalla, maggiori saranno la
quantità d'aria aspirata all'interno delle camere di combustione e
la quantità di carburante immessa (tramite appositi iniettori
comandati dalla centralina elettronica di iniezione/accensione)
nelle stesse camere di combustione. In definitiva, proprio la
quantità (insieme alla sua temperatura) d'aria aspirata all'interno
dei condotti di aspirazione rappresenta un parametro fondamentale
per gestire al meglio l'erogazione della potenza del propulsore,
parametro rilevato attraverso apposito sensore (debimetro,
anche detto flussometro o, ancora, misuratore di massa
aria) che invia i dati rilevati alla centralina di
iniezione/accensione.
Dunque, normalmente, la massa d'aria immessa
nei cilindri è controllata mantenendo costante l'apertura delle
valvole di aspirazione e modificando la pressione a monte mediante
una o più valvole a farfalla. Lo svantaggio principale di questo
tradizionale sistema di controllo dell'aria aspirata è lo spreco di
circa il 10% dell'energia utile, per via delle perdite legate al
pompaggio della carica d'aria fresca da una pressione di
alimentazione più bassa rispetto alla pressione atmosferica allo
scarico.
Ebbene,
proprio sul sistema di regolazione della quantità d'aria aspirata
dal motore interviene la tecnologia Multiair. Essa, infatti, consente
di regolare la quantità d'aria non più parzializzando l'apertura
della valvola a farfalla, ma variando elettro-idraulicamente
direttamente l'alzata (cioè, i millimetri che separano la valvola
dalla sua sede, per far entrare l'aria nel cilindro) e i tempi di
apertura e chiusura delle valvole di aspirazione.
Viaggio dentro il Multiair.
Come
detto, l'innovazione del Multiair si basa sul controllo
dell'aspirazione direttamente all'ingresso dei cilindri, attraverso
un nuovo sistema elettro-idraulico di attuazione variabile e di
controllo delle valvole di aspirazione, con il conseguente
mantenimento di una pressione costante a monte dei condotti di
aspirazione. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso
l'interposizione, tra la camma e la valvola di aspirazione, di un
volume d'olio (camera ad alta pressione) che può essere variato
attraverso l'impiego di una valvola a solenoide di tipo on-off, a
sua volta controllata da una specifica centralina elettronica. Così
facendo, il profilo di alzata valvola può essere variato in
infiniti modi, in funzione della richiesta di aria del motore, in
qualsiasi punto di funzionamento e senza penalizzazioni sul consumo
di carburante. Inoltre, l'esistenza di una pressione d'aria sempre
costante a monte delle valvole e l'elevata dinamica di attuazione
del sistema (da carico parziale a pieno carico in un ciclo motore)
consentono di aumentare la risposta in coppia del motore senza alcun
ritardo, sia nel caso di propulsore aspirato che nel caso di
propulsore sovralimentato.
|
fig. 1 -
Durante la rotazione dell'albero a camme, uno speciale
eccentrico (che lavora su un rullino) sposta un pistone che
pompa liquido verso un'elettrovalvola. Se questa è chiusa
(come accade nel funzionamento alla massima potenza), tutto
il liquido viene inviato verso le camere olio ad alta
pressione che si trovano sulla testa delle valvole, le quali
allora si muovono come se fossero collegate direttamente
alla camma. Viceversa, a basso numero di giri o in
condizioni di carico parziale, l'elettrovalvola viene aperta
per minime frazioni di secondo, riducendo così il liquido
inviato alla valvola di aspirazione, che di conseguenza si
richiude prima, richiamata da una molla. |
Più
in dettaglio, la figura 1 ci aiuta a capire meglio il funzionamento
del Multiair per ogni singolo cilindro. Sull'albero di
distribuzione (uno e solo uno!) sono presenti tre camme: le due di
scarico lavorano nel modo tradizionale, agendo sulle classiche
punterie idrauliche; la camma di aspirazione, invece, lavorando su
un rullino, mette in pressione - attraverso un pistone e
un'elettrovalvola - l'olio presente nella camera ad alta
pressione. Il circuito elettro-idraulico così strutturato consente
di comandare l'alzata delle valvole d'aspirazione da tutto aperto a
tutto chiuso passando per infinite regolazioni intermedie.
|
fig. 2 |
Determinante
è il ruolo dell'elettrovalvola, che rende possibile variare la
pressione dell'olio del circuito, a seconda che le valvole debbano
essere aperte o chiuse e che si debba anticipare o ritardare la loro
chiusura. Cinque sono le possibili modalità di gestione delle
valvole, tutte ben riassunte in figura 2.
Con
l'elettrovalvola chiusa, le valvole lavorano in modo tradizionale e
con tempi di chiusura lunghi: è questa la condizione di alzata
massima delle valvole e di massima aspirazione, per una massima
potenza (a).
Al
momento dell'avviamento del motore e ai carichi intermedi,
l'apertura delle valvole viene ridotta e ritardata (b).
Quando
il propulsore lavora a basso regime di rotazione ma interviene un
pieno carico (in pratica, quando è richiesta un'improvvisa
accelerazione o una immediata ripresa) oppure quando lavora ai medi
regimi, l'elettrovalvola si apre vicino all'estremità del profilo
della camma, causando una chiusura anticipata delle valvole di
aspirazione. (c)
In
condizione di carico intermedio, l'elettrovalvola si chiude
leggermente prima del completamento del profilo della camma,
causando una apertura parziale delle valvole. (d)
Infine,
è pure possibile combinare tra loro due differenti modalità di
gestione: è questo l'effetto Multilift: il risultato è un
sensibile miglioramento della velocità di combustione a regimi e
carichi bassi. (e)
Un vantaggio dopo l'altro.
I
vantaggi del Multiair sono molteplici. Innanzitutto, un
aumento del 10% della potenza massima, grazie all'adozione di un
profilo di camma meccanica spinto, indirizzato alla potenza. In
secondo luogo, un incremento della coppia a basso regime del 15%,
grazie a strategie di chiusura anticipata della valvola di
aspirazione, in grado di massimizzare l'aria immessa nei cilindri.
Poi, l'eliminazione delle perdite di pompaggio con una riduzione del
consumo di carburante e delle emissioni di CO2
pari al 10%, sia nei motori aspirati sia in quelli sovralimentati.
Ancora, i motori Multiair sovralimentati e con cilindrata ridotta
(secondo la filosofia del downsizing) possono raggiungere una
maggiore efficienza in termini di consumo di carburante pari al 25%
rispetto ai motori aspirati di pari prestazioni. Inoltre,
l'ottimizzazione delle strategie di controllo delle valvole in fase
di warm-up del motore e di ricircolo interno dei gas di
scarico (EGR), ottenuta mediante la riapertura delle valvole di
aspirazione durante la fase di scarico, garantisce una riduzione
delle emissioni del 40% di HC/CO e del 60% di NOx.
Infine, la pressione costante dell'aria a monte dei cilindri
(pressione atmosferica nel caso di motori aspirati e pressione
superiore nel caso di motori sovralimentati),abbinata al controllo
estremamente rapido della massa d'aria, cilindro per cilindro e
colpo a colpo, produce una migliore risposta dinamica del motore.
Multiair e diesel.
Il
Multiair, pensato innanzitutto per i motori ad Accensione Comandata
(motori alimentati a benzina, metano, GPL, idrogeno...), ha grandi
potenzialità di impiego anche nei motori a ciclo Diesel.
Come
già detto, l'ottimizzazione
delle strategie di controllo delle valvole in fase di warm-up
del motore e di ricircolo interno dei gas di scarico (EGR), ottenuta
mediante la riapertura delle valvole di aspirazione durante la fase
di scarico, garantisce una riduzione delle emissioni del 40% di HC/CO
e del 60% di NOx.
Miglioramenti ulteriori in termini di emissioni inquinanti derivano
anche da un più efficiente impiego del filtro anti-particolato e
del catalizzatore per gli ossidi azoto (NOx):
il tutto grazie ad una più flessibile gestione della massa d'aria
nei transitori. Infine, sempre nei motori a gasolio, miglioramenti
prestazionali analoghi a quelli ottenuti nei motori a ciclo Otto, ma
diminuzione nei consumi più contenuta; i motori a gasolio, infatti,
sono già di per sé caratterizzati da basse perdite di pompaggio,
in quanto, nei motori Diesel, l'aria aspirata affluisce sempre
liberamente: l'erogazione di potenza viene regolata non attraverso
una valvola a farfalla ma semplicemente riducendo la portata del
combustibile iniettato.
E gli altri?
Il
sistema Multiair di Fiat Powertrain Technologies non
è il primo che varia l'alzata delle valvole di aspirazione. BMW
utilizza il sistema Valvetronic, essenzialmente allo scopo di
migliorare i consumi: un ingranaggio dentato tra le camme e le
valvole di aspirazione, ruotando, modifica il grado di apertura di
queste ultime. Subaru adotta una soluzione simile al VarioCam
Plus della Porsche: un pistoncino all'interno dei bicchierini
delle punterie viene spinto da olio in pressione, così le valvole
seguono l'uno o l'altro profilo della camma.
Ebbene,
il vantaggio del Multiair rispetto agli altri sistemi finora
impiegati da altre case sta tutto nella possibilità di variare
molto rapidamente cilindro per cilindro il tempo di apertura
e l'alzata delle valvole d'aspirazione, in base alle condizioni di
funzionamento del motore. Maggiore flessibilità e straordinaria
ottimizzazione, dunque. Sì, è proprio vero: siamo grandi
motoristi.
maggio
2009
|