Roma
...il
Club Cuori Alfisti diventa ufficiale! |
L'evento
L'
11 dicembre 2004 è stata una data storica nella vita del nostro Club: è
stato il giorno in cui il Club Cuori Alfisti ha fatto la sua prima
apparizione in veste ufficiale.
E non poteva esservi occasione migliore: un progetto nato dalla
collaborazione tra il nostro Club e la Egea,
la casa editrice dell'Università Bocconi di Milano. L'evento ha avuto come sfondo il Palazzo dei Congressi dell'EUR di Roma ed
ha avuto ad oggetto la presentazione del volume "IL MITO ALFA"
di Marco Vitale (economista d'impresa e consulente per l'alta direzione),
Guido Corbetta (docente di Strategia e Politica Aziendale presso
l'università Bocconi di Milano), Alberto Mazzuca (giornalista e
scrittore, da sempre si occupa di questioni sociali): un volume che tratta
la storia dell'Alfa sia dal punto di vista storico-produttivo che da
quello economico-finanziario. Al nostro Club è stato chiesto di sedere al tavolo dei relatori e di
illustrare soprattutto come nasce la passione per quel glorioso ed
emozionante Marchio che da quasi un secolo luccica sui frontali delle
nostre amate Bisce. L'iniziativa
ha preso vita nel contesto della 3a Fiera nazionale della
piccola e media editoria, "Più libri più liberi", tenutasi al Palazzo dei Congressi EUR di Roma dall'8 al 12 dicembre 2004.
Ed è stata anche l'occasione per
presentare il nuovo Statuto e la nuova struttura organizzativa e
gestionale del Club Cuori Alfisti, perché ufficialità vuol dire anche
darsi concretamente gli strumenti per affrontare sfide sempre nuove e
appassionanti. E questo non può che tradursi in regole di gestione e di
partecipazione completamente diverse e innovative. Senz'altro, ci sentiamo
di poter dire di aver messo a punto - per il nuovo Club - una logica di
funzionamento assolutamente innovativa, che ad oggi non trova riscontro in
nessun altro club di Alfisti e, più in generale, di appassionati d'auto.
Il racconto
Sabato
11 dicembre 2004, Orte. C'è voluto tanto, ma proprio tanto, per poter
essere lì. Sono alla guida della mia "biscia" quando d'avanti a
miei occhi inizia a prendere forma quel piccolo trenino di Alfa che poco
dopo si sarebbe allungato d'avanti al Palazzo dei Congressi dell'EUR.
Mentre guido, non posso fare a meno di ricordare la tensione delle ultime
ore... Per impedirci, a me e a Nadìr, di prendere parte all'evento è
accaduto di tutto, persino il blocco stradale, ferroviario e navale
collegato alla protesta dei Forestali calabresi! Sino a neanche 36 ore
prima di quel momento eravamo ormai rassegnati a gettare la spugna: sullo
Stretto non si traghettava e anche se fossimo riusciti a traghettare non
saremmo comunque riusciti a risalire né l'autostrada né le statali,
tutte fermamente piantonate dai "bellicosi" protestanti. L'unica
sarebbe stata raggiungere Roma in aereo, ma senza la nostra 146 non
sarebbe certo stata la stessa cosa.
Ma
siccome chi combatte può essere sconfitto mentre chi si arrende ha già
perso
, decidiamo di battere l'unica strada possibile: aggirare l'ostacolo
via mare! Pur giocando sul filo dei minuti e mandando a monte impegni su
impegni, alla fine riusciamo ad
anticipare la partenza di 12 ore (giovedi sera invece che venerdi mattina)
imbarcando l'Alfa direttamente a Catania, destinazione Napoli. Pur di non
perdere l'ultimo traghetto utile saremmo stati disposti a qualunque
impresa... E, in effetti, riuscire ad acciuffarlo è stata una
vera lotta contro l'implacabile orologio. Ma alla fine eccoci lì, con la
nostra biscia comodamente stivata e noi stancamente affondati nei letti
della nostra cabina: stanchi, distrutti, stressati... ma incredibilmente
felici per quella lotta contro il tempo vittoriosamente
conclusa.
L'arrivo
all'EUR è stato di quelli che si ricordano. Dopo una nottata passata per buona
parte a discutere e a mettere a punto gli ultimi dettagli insieme agli
altri membri del Coordinamento presenti, era finalmente arrivato il
momento di cogliere i frutti di due mesi di intenso lavoro preparatorio:
trovare lì appassionati pronti a "sciropparsi" anche molte
centinaia di chilometri e tutti animati da un entusiasmo incredibilmente
contagioso è quanto di più gratificante possa esserci. Proprio per
questo non finiremo mai di ringraziare, uno ad uno, tutti i
partecipanti.
Difficilmente,
nella vita, tutto va esattamente come si era programmato. Capita sempre
quell'imprevisto, anche piccolo e magari insignificante, che ti porta a
dover variare in corsa i programmi. Beh... questa è stata allora la
proverbiale eccezione che ha confermato la regola!
Tutto perfetto, tutto
come da progetto. Lo schieramento delle nostre "bambine"
all'interno del piazzale (aperto in via del tutto eccezionale e
interamente riservato al nostro Club) del
Palazzo, la nostra partecipazione alla presentazione del libro,
l'appassionato discorso di Bobby, il cocktail, la presentazione della
nuova struttura di funzionamento del Club... Tutto impeccabile
, ogni
tessera al posto giusto del mosaico che avevamo progettato e sognato per
due mesi.
Difficilmente,
credo, qualcuno riuscirà mai a trasmettere con le proprie parole
l'indescrivibile atmosfera che si respira durante i raduni: è una miscela
esplosiva di passione e amicizia che è capace di rimetterti in pace col
mondo, qualunque siano le difficoltà e i problemi che ognuno di noi deve
sempre affrontare nella propria vita quotidiana. Personalmente, dopo ogni
raduno avverto sempre la piacevolissima sensazione di aver ricaricato le
batterie e sono subito assalito dall'irrefrenabile desiderio di
partecipare ad un altro! Alcuni degli Alfisti presenti li conoscevo già
benissimo, con altri avevamo potuto solo conoscerci telefonicamente e
tramite il nostro forum di discussione, con altri non mi conoscevo
ancora: ciò che più colpisce, durante i raduni, è l'incredibile
rapidità con cui i partecipanti raggiungono la... "temperatura di
regime"
! Si entra subito in sintonia e tutti hanno la sensazione di
conoscersi da moltissimo tempo. Effetto raduno!
Le
ore volano sempre veloci, troppo veloci. E così passa la giornata, tra
schieramenti, "trenini" alfisti sulle strade, pranzi, foto,
discussioni tecniche miste a risate e barzellette
! Quando alla sera ci si
lascia, si rimane sempre con un nodo alla gola che però passa presto
pensando al raduno successivo...
Quando,
domenica notte, ritornato a Catania, ho spento il motore della mia
Alfuccia mi è sembrato quasi di avvertire una vocina provenire
direttamente dal cuore
del suo Twin Spark... Eh sì, perché se le nostre amatissime Alfa potessero parlare, ci sommergerebbero anche loro di un coro di grazie...
Perché non v'è dubbio che ai raduni anche loro si divertono: non a caso,
le nostre bisce non sono banali cumuli di acciaio, vetro e plastica come
tutte le altre auto... Le nostre Bisce sono delle
Alfa!!! E, come dice qualcuno
nel nostro forum, ricordiamoci sempre che l'Alfa è un miracolo!!!
ZENIT
Le
parole di Nadìr (dal nostro Forum, 13 dicembre 2004):
Un
viaggio stupendo. Prima è stata divertentissima la giornata di giovedì:
io e Zenit dovevamo partire il giorno dopo per raggiungere Bobby e Llengui,
che sarebbe dovuto arrivare in Umbria anche lui in serata, solo che già
dall'ora di pranzo di giovedì in tv si parlava di situazione critica, con
la Sicilia ormai rimasta isolata a causa dei blocchi dei manifestanti.
Eravamo rassegnati a non venire: avevamo fatto una marea di telefonate ai
traghetti di Messina (che non partivano!). Poi l'ultima telefonata,
a Bobby, con la voce soffocata, per comunicare che non c'era speranza. Ed è stato proprio Bobby a dare
l'idea del traghetto Catania-Napoli. Siamo andati al porto a fare i
biglietti e in quel momento (erano le 21.30), ci viene detto che la partenza
sarebbe stata alle ore 24.00 (l'unica del giorno) mentre l'imbarco sarebbe
stato entro le ore 22.00. In un attimo cala di nuovo la notte nei nostri visi, dato che eravamo
lì con
la Panda: la nostra 146 si trovava in un garage a 15 km da Catania. In più,
Zenit non aveva nemmeno pronta la valigia!
Eravamo nervosissimi! Un giro di telefonate alle nostre
mamme (sante mamme!) che hanno loro preparato tutto e una corsa folle
verso la 146.
Si parte!!!
Nelle ore successive abbiamo poi scoperto che eravamo stati dati per
dispersi...
Il giorno dopo è stato bellissimo incontrarsi di nuovo con
Bobby, la sua Morena e con Llengui. La sera del venerdi siamo
andati a dormire abbastanza tardi e l'indomani sveglia alle 5.30 per
trovarci alle 9.00 a Roma... Da Orte in poi abbiamo anche fatto un pezzo di strada con
Bialbero e la sua luccicante Gtv.
Arrivati al palazzo dei congressi, ci era stato riservato (tutto per noi!)
il piazzale antistante la scalinata: abbiamo così potuto sistemare lì - a semicerchio
- tutte la nostre piccoline. La cosa bellissima è stato vedere come gli altri le
guardavano!
Prima
di iniziare c'è stata anche una piccola esibizione, tra i piedi della
gente, della piccola 156 telecomandata di Romeo.78... Davvero uno spettacolo
agli occhi di tutti! Dopo un po' inizia la conferenza, mentre io e Llengui siamo rimasti nel piazzale a dare
un occhio alle Alfa e a sistemare il materiale informativo preparato nei
giorni precedenti.
Alla fine della conferenza, Zenit ha spiegato tutta la nuova struttura del
Club e poi abbiamo fatto le solite bellissime foto di rito. Andando verso il ristorante, io e Zenit
guardavamo dalla nostra 146 la fila di Alfa. Avevamo
continuamente stampato un sorriso unico sulle nostre facce...
Una sensazione
indescrivibile! Abbiamo poi ricevuto le gentilissime telefonate di Oscarjus e Mark57 e poi
- dopo il pranzo - ci siamo intrattenuti a parlare fino a tardo pomeriggio:
come sempre, alla fine nessuno di noi voleva andare via: un pomeriggio che volevamo durasse 20
ore! Ed è qui che mi sono accorta che è sì l'Alfa Romeo che ci
fa incontrare, però poi ci accorgiamo di come siamo simili anche discutendo
di cose che vanno oltre la comune passione Alfista. La serata si è conclusa con
le immancabili e fantastiche barzellette di Ciccio e Francesco155...
A
proposito, Llengui non ci ha mai risposto: come avrà fatto a salutarci alle
18.45 e a scrivere il suo primo messaggio post-raduno alle 20.39???
Ieri ci eravamo dati appuntamento in autostrada con Ciccio e
Passionefraterna, per fare un pezzo di strada insieme... Li voglio
ringraziare tantissimo, davvero due persone gentilissime e splendide!
Io e Zenit siamo arrivati ieri sera all'1.30 di
notte... Stanchi ma felici.
Un GRAZIE grandissimo a tutti! Mi ha fatto tanto piacere incontrare di
nuovo coloro con cui già ci conoscevamo e conoscere i nuovi arrivati:
bellissimo!!! Grazie!!!
Le parole di Ciccio (dal
nostro Forum, 13
dicembre 2004):
Eccoci
qui tornati ai nostri PC, unici strumenti per stare insieme dopo una
giornata passata all'insegna dell'amicizia e della nostra comune grande
passione... L'Alfa Romeo!
Dopo
circa sei ore di piacevolissimo viaggio a bordo della mia 166, io e mio
fratello Passionefraterna siamo arrivati all'uscita di Roma sud come
indicatoci da Bobby prima di partire. Arrivati sul grande raccordo
anulare e ammirando la bella entrata di Roma, abbiamo selezionato sul
navigatore satellitare della 166 la nostra destinazione, cioè
"Palazzo dei Congressi". Cominciamo a seguire le indicazioni della macchina e mi accorgo
che qualcosa non quadra ,
dato che la destinazione calcolata ci portava a
33 km da quella posizione e che ci veniva detto di andare non verso Roma-Eur ma
verso Firenze... Allora guardo la rotta sul video e noto che mio fratello aveva
selezionato sì "Palazzo dei Congressi", ma quello di Firenze!!!
Immediata inversione di rotta: abbiamo selezionato "via dei Caduti del lavoro" e come
per magia - senza problemi - siamo arrivati ad un incrocio dove un cartello
indicava di girare a destra per il Palazzo dei Congressi. A destinazione.
Una bella
accelerata e posteggio a
fianco di una fiammante Gtv 2.0 V6 TB con due Alfisti al seguito. Appena sceso,
riconosco subito Romeo(punto)78 e Deco77. Per un po', essendo i primi arrivati, abbiamo
ammirato
le nostre belve per poi andare a prendere un caffè al bar di fronte.
Usciti dal bar ancora nessuno in vista, ma ecco che in lontananza si
sente un rombo in accelerazione: una 145 sportivissima e super lucida si
parcheggia di fianco alla mia 166..... era Buzzu81! Subito iniziamo tutti
a scherzare, proprio come se ci conoscessimo da anni. Squilla il mio
cellulare: è Francesco155 (il solito ritardatario!
) che
mi chiede come arrivare... Alla meno peggio cerco di farmi capire ed ecco
che dopo appena 5 minuti spunta una 156 con cerci da 56 pollici...
Francesco155 e il fratello Nestor147 (persona stupenda!)... E lì gli abbracci come
i veri amici sanno fare. Tutti insieme, ci siamo uniti nell'ammirare le Alfa
disponibili al momento. Pochi istanti dopo spunta una 164 grigio argento
che mi fa girare la testa per la sua bellezza
: è il mitico Titos, mentre la mia telecamera
immortala tutto... Davvero un bel momento. Le risate e
i commenti tecnici si alternano e a quel punto chiamo al cellulare il
grande Ale79m, mio affezionatissimo amico, che per motivi di salute (febbre
alta) e tecnici (frizione bruciata sulla sua 164 Q4) non è potuto essere
lì con noi
per questo grande evento del Club Cuori Alfisti.
Restiamo quindi sul marciapiede con le nostre Alfa disposte a spina di
pesce; mentre le ammiriamo, iniziamo a chiederci dove fosse il
nostro presidente... Neanche finiamo di dirlo che ecco spuntare un'Alfetta rosso
fuoco seguita da una indescrivibilmente bella 156 Sportwagon GTA - rispettivamete guidate da
Bobby con signora e pargoletti e da Llengui - e, subito al seguito, la 146 blu metallizzato con
Zenit e Nadìr e la 155 nera sempre di Bobby (guidata dal padre). Felici
per l'arrivo degli "esponenti di spicco"
del Club, iniziamo anche noi a parcheggiare le nostre
piccole nel posteggio a noi riservato fino a formare il semicerchio di Alfa...
Tutte lì, dalla più giovane alla più anziana, formando una coreografia che
attira subito la curiosità di molta gente.
Ma un'altra grande attrazione sarebbe arrivata da lì a poco, la nostra
"mascotte"
(così soprannominata da Zenit: la piccola 156 GTA
con motore a scoppio
monocilindrico pilotata da Romeo.78... Un bellissimo automodello in scala
della prestigiosa Alfa, telecomandato, che con scatti e testacoda diverte
immediatamente tutti i presenti.
A questo punto la squadra di
Alfisti è completata dall'arrivo dei simpaticissimi Bialbero e Riccardo,
nonché anche del mio compaesano
calabrese Dominiusped. Tra i grandi protagonisti della giornata, l'inimitabile
SportwagonFlag, una
persona davvero eccezionale, di una simpatia unica.
Ma il dovere ci
chiama: Zenit ci invita a entrare nel Palazzo dei Congressi per assistere
alla presentazione del libro IL MITO ALFA direttamente dai loro autori e
con la partecipazione al tavolo del nostro rappresentante Bobby. Usciti dalla sala e ammirate anche un po' di signorine molto
carine (Oh...io non
ho scritto niente!!!
) ci siamo rinfrescati con un buon aperitivo e con qualche
stuzzichino, parlando anche delle varie "avventure" capitateci nel
forum.
Ormai
è l'ora della presentazione in veste ufficiale del nostro Club: tutti dietro le nostre alfucce,
nel piazzale, ad ascoltare attentamente il nostro presidente che ci
illustra le
nuove "regole" e i miglioramenti del Club, illustrazione seguita
dai nostri
commenti e dalle nostre domande.
Arriva l'ora di pranzo: dopo le foto e qualche ripresa ci si incammina in colonna per le strade di Roma
- ammirati dai passanti - verso i
castelli romani, dove ci aspetta il nostro ristorante. Dopo un
bel po' di cammino, seguendo la rombante 33 di SportwagonFlag, arriviamo a
destinazione, dopo essere riusciti a superare il traffico
cittadino e anche qualche "tamponamento" da me subito da parte di
Riccardo che ha fatto 15 centesimi di danni al mio amato portatarga
posteriore... Ancora siamo in causa per il risarcimento danni!!!
Non ricordo bene l'orario, ma una volta
arrivati la "mangiatoia" è già pronta: abbiamo preso posto
e a quel punto il divertimento è stato assoluto, un piacere che non vedo l'ora di
rivivere! Tra le risate, i commenti e i discorsi seri, il pranzo si
consuma... Inesauribile Francesco155, che mangia anche tutto ciò che gli
altri non riescono a buttar giù... Le risate devono essersi sentite per tutta Roma
nel momento in cui abbiamo iniziato a scherzare sulle battute dei film di Diego
Abbattantuono........... Indimenticabile!!!
Usciti dal ristorante, ritroviamo le nostre Alfa parcheggiate una di fianco
all'altra nel parcheggio di fronte... E lì restiamo a discutere per un paio
d'ore, divertendoci tantissimo, raccontando barzellette e guardando le
nostre amate Alfa. Ma il divertimento - vi assicuro - non si può quantificare
con le parole...
Ormai
sappiamo che da lì a poco ci dovremo salutare, ma si continua a scherzare
ancora un po'... Finché i primi partecipanti cominciano a tornare a casa
:
il primo è Bialbero (che vi assicuro
non vedo l'ora di rivedere... simpaticissimo!!!!). Poi pian piano tutti
gli altri. Ormai buio, noi tutti ci
salutiamo, ci abbracciamo e in corteo, io per primo (per via del navigatore)
ci riportiamo sul grande raccordo anulare per poi prendere la via di
casa. Una strombazzata collettiva propostami da Llengui (non ci sono
parole per commentare la sua piacevolissima presenza!)... E allora via, in
cammino, suonando per strada con le nostre Alfa che di nuovo vengono
ammirate.
L'indomani, io, mio fratello, Zenit e Nadìr ci diamo appuntamento in
autostrada per fare insieme un bel pezzo del viaggio di ritorno. Ci siamo incontrati all'autogrill dell'angioino e da
lì
abbiamo proseguito insieme il viaggio.
Beh... il viaggio di ritorno è stato magnifico, accompagnato da due persone
speciali (Zenit e Nadìr) cui mi sono legato in maniera particolare per la grande intesa e
per tutto quanto... Vi assicuro che persone come
loro ce ne stanno poche. Quasi per stare il più possibile insieme, ci
siamo fermati spesso nelle aree di sosta. Abbiamo parlato a lungo. Ragazzi, siamo
vegliati da persone speciali, affezionatevi sempre di più a questo Club,
perché porta solo cose belle.
Il tutto si
è concluso con il messaggio sul mio
telefonino da parte di Nadìr che a notte fonda mi avvertiva del loro
tranquillo arrivo a Catania.
Io vi ringrazio tutti, tutti, tutti!
Le
parole di Buzzu81 (dal nostro Forum, 13 dicembre 2004):
Finalmente
riesco a dare il mio contributo!!!!!!
Il viaggio di ritorno è stato tranquillo, tranne la solita coda in
tangenziale a pochi km dalla meta. Sono tali e tante le cose che vorrei dire
che non so da quali cominciare.
Tanta confusione è dettata dalla moltitudine di emozioni che si sono
succedute dal momento del mio ingresso in questo club (per me unico nel suo
genere) e che sono culminate con la giornata di sabato. Innanzitutto, mi
sembra doveroso rivolgere un ringraziamento particolare agli organizzatori di
questa splendida giornata romana. Da Zenit a Nadir, da Bobby a Llengui (a
proposito Llengui: complimenti per la media oraria
tenuta nel viaggio di ritorno....!!!). Penso di parlare a nome di tutte le persone presenti sabato.
Fino a qualche mese fa vivevo la mia sconfinata passione per l'alfa
"in solitudine"
, bonariamente preso in giro
da amici e parenti
che non capiscono la mia "fissazione", che non capiscono
cosa mi possa spingere a curare in maniera cosi maniacale la mia Alfa. Poi, quasi per
caso, ho scoperto il vostro (il nostro) club: il suo nome (il nostro nome) l'ho scoperto su una rivista di tuning e mi
ha colpito. Ho fatto il primo clic e mi si è aperto un nuovo orizzonte!!!!!
Finalmente ho scoperto qualcuno con cui condividere il mio virus!!!!
Ci sono tanti aspetti
che mi fanno apprezzare questo club: vengono trattati
argomenti tecnici e argomenti più leggeri, si apprezzano le indimenticabili
Alfa di ieri e le moderne Alfa di oggi. Ci sono alfisti di tutte le età (P.S.:
Butterfly, 6 mitica!
).
Poi, conoscervi di persona è stato fantastico! Si rideva e si scherzava
come se ci si conoscesse da una vita. Non potevo immaginare nulla di
simile. Vedere poi le nostre macchine
schierate sul piazzale del Palazzo
dei Congressi è stato bellissimo, un emozione unica. E pensare che mancavano alcuni di noi...
Le immagini
Il discorso
Ecco
il testo del simpaticissimo discorso tenuto dal nostro Roberto (Bobby)
nell'occasione della presentazione del libro "IL MITO ALFA".
Certo, per coglierne al 100% lo spirito sarebbe necessario ascoltarlo dal
vivo, ma diciamo che anche così rende bene l'idea...
Come
nasce il mito e la passione?
La macchina della famiglia che vince le corse
L’Alfa disegnata dal vento
Quando incontro un’Alfa Romeo mi tolgo sempre il cappello
Come nasce la passione? Non è certamente una cosa semplice da capire e
tanto meno da spiegare. Cosa spinge un individuo razionale a fare scelte
irrazionali ed a volte non condivisibili in nome di una passione? Scherzando
amichevolmente tra noi amici del club abbiamo sempre parlato
della passione per il marchio Alfa come di una specie di virus altamente
contagioso per il quale il nostro organismo non riesce a sviluppare
anticorpi sufficientemente efficaci. E la difficoltà nel combatterlo risiede principalmente nella estrema
difficoltà di capire che si è già ad uno stadio molto avanzato di
infezione. Ci sono alfisti che ancora non hanno preso completamente
conoscenza di questo loro particolare stato di salute e si illudono di
poter ancora scegliere in modo autonomo una vettura rispetto ad
un’altra. Ma sbagliano. La definitiva presa di coscienza avviene di
solito al momento di cambiare la macchina per sopraggiunti limiti di età
di quest’ultima. E così per dimostrare a se stessi ed ai propri
familiari che non si hanno paraocchi si inizia una ampia carrellata di
tutti i marchi attualmente in commercio. Però ahimè nessuna delle
macchine papabili riesce a convincerlo fino in fondo. La posizione del
volante, la visibilità alla guida, il pomello dell’autoradio, la lucina
antipozzanghera, l’aletta parasole che non piace. A questo punto, di
solito, dopo settimane intere di girovagare senza aver scovato nulla che
fa al proprio caso, aver accumulato centinaia di chilometri di giri di
prova, l’infettato dal virus si reca da una concessionaria Alfa Romeo
per uscirne dopo un paio d’ore col contratto firmato in tasca ed un
sorriso a trentadue denti! Credo che questo iter per noi di CuoriAlfisti
sia abbastanza familiare. Poi, una volta preso coscienza che con l’Alfismo
si può anche convivere, il neo Alfista cesserà qualsiasi interesse per
qualsiasi mezzo a quattro ruote che non presenti il caratteristico scudo
nella parte anteriore, anzi in qualche caso all’indifferenza subentrerà
l’odio. Smetterà di leggere dai giornali specializzati tutto quello che
non riguarda l’Alfa, cercherà di capire perché è rimasto così
stregato da quello scudo, e scoprirà tutto quello che c’è dietro a
quello scudo, e cioè il mito. E così scopre che ogni evento della storia
sportiva e tecnica dell’Alfa Romeo non ha fatto altro che scavare un
solco sempre più marcato tra lei e le sue concorrenti, relegate a ruoli
sempre più marginali. Come non ricordare la mitica Alfetta 158/159 prima vettura a vincere il
Mondiale di F1, e ritiratasi dalle competizioni ancora da campione del
mondo. L’Alfetta 158/159 uscì di scena quando ancora il pubblico
batteva le mani. Era il 1951 e Fangio aveva già festeggiato il titolo di
campione del Mondo vincendo il Gran Premio di Spagna. Nel primo campionato
mondiale di F1 le Alfetta avevano addirittura vinto tutte le gare in
calendario ad eccezione di Indianapolis, ma solo perché a quella gara non
parteciparono i team europei! E siccome spesso i miti nascono nei bar o
nelle accese discussioni tra amici, diciamo che l’Alfa in questo campo
la faceva da padrona! Come non ricordare poi la 33 TT3 che gareggiò e vinse agli inizi degli
anni ’70. Una vettura da corsa che fu poi letteralmente trasformata in
una coupe stradale, equipaggiata con quello stesso motore che sarà poi la
base per lo sviluppo delle future vetture di F1 dell’Alfa Romeo prima e
della Brabham Alfa poi. L’utente Alfa in quegli anni quindi, sapeva che la vettura che poteva
acquistare in un autosalone era simile a quella che veniva usata nelle
piste per correre, ed ovviamente l’Alfa cavalcava questo stereotipo
della vettura tutta muscoli e motore, all’occorrenza messa a guinzaglio
per la vita di tutti i giorni; questo lo si può notare anche dalla stessa
trovata pubblicitaria per lanciare la famosa 1900, “l’auto per la
famiglia che vince le corse”. Per non parlare poi delle molte Giulia Gt e Gta che dominarono
letteralmente i tanti campionati turismo. Nel mio caso sono salito per la prima volta su un’Alfa Romeo che avevo
pochi anni di vita; era una Giulietta del 1957 di un mio parente,
bellissima, e da quel momento non ne sono più sceso. Da bambino
completamente digiuno di questioni tecniche mi innamorai soprattutto del
rumore che usciva dal motore. Non esisteva niente di simile in giro; e mi
piaceva talmente tanto che riconoscevo immediatamente senza esitazioni
qualsiasi Alfa che si trovasse nei paraggi. Un rumore cupo, pieno, un pò
rauco ai bassi regimi, ma che era pronto a salire di tono rapidamente,
fino a diventare un urlo potente. E ripensandoci a distanza di anni devo
confessare che ho passato molte ore e bruciato molta benzina seduto in
macchina col motore acceso a sfrollare per sentirne la musica.
Ed è ovvio che ad un rumore così cupo e pieno corrispondevano
prestazioni elevate, la cavalleria insomma; infatti l’Alfa Romeo non è
mai stata una macchina per tutti e quindi chi ne guidava una doveva essere
un po’ speciale anche lui. Del resto le Alfa erano le macchine usate da
polizia e carabinieri che le usavano per inseguire i criminali, quindi
dovevano essere potentissime e velocissime. D’altro lato erano anche le macchine preferite dai malviventi, perché
da polizia e carabinieri dovevano pur scappare! Così qualche mese fa una
persona mi confidò che da giovane aveva un’Alfa, non si ricordava il
modello, ricordava solo che era velocissima, la più veloce al momento.
Quando gli chiesi che fine avesse fatto quell’Alfa così straordinaria,
lui a bassa voce mi confidò che gli era stata sequestrata dalla finanza
perché lo avevano sorpreso col bagagliaio pieno di sigarette di
contrabbando!! Anche per questo, oltre che per le continue vittorie in pista l’Alfa era
la macchina sportiva per eccellenza e poi non dobbiamo certo dimenticare
che la mitica Ferrari è nata da una costola dell’Alfa Romeo. Credo che
anche da questa convinzione nasca quel pizzico di spavalderia che
contraddistingue noi Alfisti; certo con la patente a punti ci hanno
leggermente tarpato le ali ma quella condizione da sfida perenne credo che
sia un’altra cosa scritta nel nostro Dna. E sì, di cose strane scritte nel Dna un Alfista ne ha molte. A cominciare
dall’amore per la propria Alfa e dalle cure che quotidianamente gli
dispensa, tanto da far sovente ingelosire mogli o fidanzate ufficiali.
E’ infatti di qualche mese fa la notizia che una fidanzata abbia
volutamente sfregiato con un chiodo alcune Alfa parcheggiate nella via di
casa sua, esasperata dalle continue attenzioni che il suo ragazzo prestava
alla sua macchina, molte di più rispetto a quelle che toccavano a lei. E
senza andare troppo lontano, ricordo che qualcuno, presente in questa
sala, arrivò a far scendere dalla macchina la sua ragazza per non
rischiare di rovinare le sospensioni su un avvallamento del terreno. O
ancora a quel signore che discusse con due passanti rei di aver sfiorato
la vernice della sua Alfa, avendo lasciato così due leggere tracce di
polvere sulla lucente carrozzeria. Tutto vero eh? E della ricerca del parcheggio vogliamo parlarne? Qui non va bene perché
lo spazio è troppo stretto e mi danno le sportellate, di qua no perché
c’è il sole e a lungo andare mi può rovinare il cruscotto. Qui neanche
a parlarne, perché la resina poi mi macchia la vernice! Ho saputo di un
Alfista che una volta voleva venire ad un raduno senza Alfa, con una 600,
perché aveva paura che si potesse rovinare nella confusione con altre
macchine!! Un altro la notte prima di un raduno sapendo la sua macchina
fuori al freddo ebbe un incubo e pensando che la stessero per rubare
scambiò la fidanzata che gli dormiva accanto per il ladro e le mollò un
pugno ben assestato. A dire il vero furono in due quella notte a fare lo
stesso sogno con la medesima reazione! Povere fidanzate!!! Qualche sera fa un signore in una email mi chiedeva quale fosse la più
potente tra Alfa, Fiat Abarth e Lancia e se la supremazia della sua Alfa
2000 fosse dovuta soltanto al motore. Io non credo che il tutto sia un
discorso riconducibile ad un freddo calcolo di cavalli ma è tutto
l’insieme a creare la differenza. Il modo come si affronta una curva, le
reazioni della macchina, lo stile di guida che la macchina ti permette,
sono tutti aspetti che secondo me hanno contribuito a creare questa
passione nella mente di molti automobilisti. E questo filo invisibile,
molto sottile, lo puoi ritrovare nelle Alfa mano a mano che gli anni
passano. Così mettersi al volante di una moderna 156, richiama molto le
sensazioni che si avevano quando da giovani ci si sedeva su una 1750,
dandoti così una impressione di feeling che non si è mai persa. Certo
col passare degli anni molte cose sono cambiate a cominciare proprio da
quel rombo che non c’è più. Ha lasciato spazio a tutt’altro. I
motori a gasolio sono diventati un segmento molto importante nella
produzione Alfa Romeo. Molto spesso ci si chiede, anche nel nostro club, come può essere ancora
considerata sportiva una macchina con motore diesel, che non ha più quel
rombo cupo e quell’urlo quando si va a tavoletta. Insomma le Alfa di
oggi sono profondamente diverse da quelle di ieri; da quelle che quel mito
hanno contribuito a crearlo, e che rappresentavano i nemici giurati dei
lancisti di allora; lancisti che alla guida delle loro Fulvia provavano
sempre a stare davanti alle nostre Gt ma con scarsi risultati! Forse è
vero non c’è più quella visione romantica dell’Alfa; ora le macchine
sono tutte iper super tecnologiche, controllate da centraline
elettroniche. Gli scarichi ed il relativo rumore sono imbavagliati da
severe norme anti inquinamento ed inoltre non è più il tempo di guidare
macchine da 5/6 km/litro. Ma il bambino che oggi, a distanza di trent’anni, digiuno di tecnica,
sale su un’Alfa Romeo, da che cosa viene colpito? E visto che c’è
sempre uno zio Alfista che ti trasmette la passione, o meglio il virus, ho
indagato un po’ per sentire se il mio nipotino di quattro anni abbia una
sua idea al riguardo quando viaggia con la 156 della società che io e suo
padre (mio fratello) dividiamo per motivi lavorativi. Beh non ci crederete
mai, ma anche su una vettura a gasolio, la cosa che più lo ha colpito è
il rumore del motore; ed in particolare il sibilo della turbina. Lui dice
che gli piace andare con la macchina che fischia!!! Questa proprio non ve
la aspettavate eh? Il segno è quindi inequivocabile; anche le Alfa di oggi, anche se con
motore a gasolio, riescono a lasciare il segno ed a continuare la
tradizione delle loro nonne. Segno che in fondo tutte le vicessitudini
recenti o passate non hanno intaccato quello che questo marchio riesce a
trasmettere; amore e passione, e probabilmente riesce ancora a contagiarti
con quel virus di cui parlavamo prima!
|
(Tratto dall'inserto
"In libreria" del quotidiano La Repubblica)
|